        Mentre in Superbike e in Supersport gli schieramenti per il 2024 sono ormai quasi completi, nel mondiale Supersport 300 sono ancora molte le selle libere. Negli ultimi giorni ci sono stati diversi annunci riguardanti la classe leggera delle derivate di serie, alcuni dei quali a proposito di probabili protagonisti della prossima stagione: ecco di chi si tratta. Il nome pi&ugrave; importante &egrave; sicuramente quello di Marc Garcia, Campione del Mondo di categoria nel 2017, il quale proseguir&agrave; la propria avventura iridata con la Kove del China Racing Team. Lo spagnolo, entrato in squadra a stagione in corso, &egrave; diventato il primo pilota in grado di portare in zona punti una moto cinese nel mondiale; in sella alla 321RR ha ottenuto due Top 10, ma ha anche trionfato nell'ESBK a Barcellona in veste di wild card e sar&agrave; una vera e propria &ldquo;mina vagante&rdquo; nel 2024. SBK: Sylvain Guintoli e Bradley Smith tester ufficiali BMW Seabright prosegue con GP Project, debutto mondiale per Calatayud   Un altro pilota che potrebbe diventare un assoluto protagonista della 300 &egrave; il britannico Fenton Seabright, che anche nel 2024 continuer&agrave; a difendere i colori del team GP Project con una Kawasaki Ninja 400 proseguendo il percorso di crescita iniziato quest'anno. Al suo fianco, in squadra dovrebbe approdare un italiano, mentre &egrave; gi&agrave; ufficiale l'arrivo dello spagnolo Unai Calatayud nel team Arco Motor University, dove affiancher&agrave; il francese Samuel Di Sora in quello che sar&agrave; il suo primo anno completo nel mondiale. Infine, anche il team Accolade Smrz Racing ha reso noti i nomi dei propri piloti. Dopo aver lottato per il mondiale con Jos&egrave; Luis Perez Gonzalez, nel 2024 a correre sulle moto della squadra dell'ex pilota Jakub Smrz saranno due giovanissimi alle prime armi: da una parte il ceco Filip Novotny, in arrivo dalla Northern Talent Cup, dall'altra Chris Clark, statunitense che proprio con la medesima compagine ha debuttato al termine di quest'anno arrivando dal MotoAmerica.        

Lo spagnolo continuer&agrave; a guidare la Kove, mentre Fenton difender&agrave; nuovamente i colori del GP Project. Ecco tutti gli ultimi movimenti in vista del 2024

Da Garcia a Seabright: le ultime news di mercato della Supersport 300

        Uno, due, tre, quattro. Ad Assen, le moto italiane hanno realizzato uno storico poker: le Ducati di Pecco Bagnaia e Marco Bezzecchi sui due gradini pi&ugrave; alti del podio, con le Aprilia di Maverick Vi&ntilde;ales e Aleix Espargar&oacute; in terza e quarta posizione. Quella (S)volta Che: Pol Tarres, con la sua moto in cima al mondo Il 1972  Per ritrovare i primi quattro posti della top class monopolizzati dai costruttori del nostro Paese bisognava tornare al GP Nazioni del 21 maggio 1972, un sabato trionfale per il motorismo italiano: la Targa Florio venne vinta da Arturo Merzario e Sandro Munari con la Ferrari 312-P davanti a due Alfa Romeo 33 TT. A Imola Renzo Pasolini con l&rsquo;Aermacchi si aggiudic&ograve; la gara della 250 mentre Giacomo Agostini con la MV Agusta si prese 350 e 500. Nei 37 giri di quest&rsquo;ultima Ago rifil&ograve; un minuto, 35 secondi e otto decimi ad Alberto Pagani con la moto gemella. Terzo fu a lungo Jack Findlay prima di essere fermato da un guasto alla sua Jawa. Sul podio sal&igrave; allora Bruno Spaggiari, pur doppiato, davanti a Paul Smart, quarto a due giri, ambedue con la Ducati bicilindrica. Quello fu il primo podio in classe regina della Casa di Borgo Panigale, che per il bis avrebbe dovuto attendere 31 anni con la MotoGP. Nove furono i piloti al traguardo della 500 sui 30 partenti, anche se le cronache evidenziano che soltanto un paio finirono in ospedale: Giovanni Perrone soffr&igrave; di un trauma cranico e della frattura della clavicola sinistra mentre Karl Auer si ruppe il dito medio della mano sinistra e rimedi&ograve; la sospetta frattura della scapola omerale sinistra. Il terzo ricoverato fu Luciano Spinello, per il ruzzolone nella classe 50, conclusasi con la scazzottata tra Angel Nieto e Jan Huberts. SBK, anno 2012  Curiosamente ad Assen and&ograve; in scena anche l&rsquo;ultima quaterna delle moto italiane in Superbike: Gara 1 del 22 aprile di dieci anni fa fu interrotta dopo tredici giri causa pioggia. In testa nei primi 11 giri era rimasto il poleman Tom Sykes ma prima della bandiera rossa la sua Kawasaki alz&ograve; bandiera bianca. Montate le rain, i piloti tornarono in sella per gli ultimi nove giri: nelle battute iniziali uscirono di scena Jonathan Rea (Honda), che era stato secondo nella Superpole, e la BMW di Leon Haslam, cos&igrave; come le Suzuki di John Hopkins e Leon Camier. Al terzultimo giro vol&ograve; via pure Ayrton Badovini che stava assaporando l&rsquo;ebbrezza del comando con un&rsquo;altra BMW. Con la pista ai limiti della praticabilit&agrave; ebbe la meglio Sylvain Guintoli, con 2&rdquo;633 su Davide Giugliano e 3&rdquo;031 su Carlos Checa. La tripletta delle Ducati 1098R fu accompagnata dal quarto e quinto posto delle Aprilia RSV4 Factory di Max Biaggi ed Eugene Laverty. Sesto fu Michel Fabrizio con la BMW, unico intruso nel settebello tricolore perch&eacute; la Ducati conquist&ograve; pure settimo e ottavo posto con Jakub Smrz e Niccol&ograve; Canepa. La prima moto giapponese fu invece la Kawasaki di Leandro Mercado, decimo a un minuto e nove secondi dal vincitore. Per il francese fu il primo trionfo in Superbike ma nella classifica finale della stagione fu soltanto ottavo e nessuna Ducati figur&ograve; sul podio: campione divenne Biaggi con mezzo punto su Sykes e terzo fu Marco Melandri con la BMW. Il Sic al Mugello  La pioggia fu protagonista anche dell&rsquo;ultima quaterna delle moto italiane nella classe intermedia. Nel 2009 al Mugello, in 250, Marco Simoncelli fece subito il vuoto con la Gilera: dopo un giro aveva tre secondi di vantaggio, dopo due passaggi oltre sei secondi e tre decimi. Le Aprilia di Mattia Pasini e Alvaro Bautista andarono per&ograve; a prenderlo, completando l&rsquo;aggancio dopo otto giri. Ma all&rsquo;undicesimo giro lo spagnolo e il SIC si toccarono e furono costretti a un&rsquo;infinita escursione sulla terra che fortunatamente riuscirono a controllare. Mattia ne approfitt&ograve; per fuggire ma al penultimo giro fu riacciuffato dall&rsquo;amico Marco che, dopo un duello finale passato alla storia, dovette inchinarsi soltanto per 117 millesimi. La Casa di Noale conquist&ograve; pure terzo, quarto e quinto posto con Bautista, Thomas L&uuml;thi ed Hector Barbera. Sesto a mezzo minuto Hiroshi Aoyama con la Honda: il duo nipponico perse la battaglia ma si aggiudic&ograve; il titolo iridato. Quella (S)volta Che: BMW, al top anche nell'Endurance       

Quattro moto tricolori al top: prima di Assen 2022, i precedenti di Imola e Mugello

Quella (S)volta Che: quando le moto italiane fanno poker

        Veni, vidi, vici. &Egrave; l&rsquo;esperienza vissuta da Ben Spies in Superbike, trionfatore nella sola stagione, il 2009, condivisa con la Yamaha nel campionato dedicato alle derivate di serie. Un percorso vissuto prima di passare in MotoGP, sempre difendendo i colori della Casa di Iwata, nel team satellite Tech 3 e poi in forza alla formazione ufficiale. Dove nel 2011 prese il posto nientemeno che di Valentino Rossi. L&rsquo;americano ebbe meno fortuna rispetto a due anni prima, quando aveva sostituito un&rsquo;altra bandiera Yamaha come Noriyuki Haga. E proprio battendo il pilota che gli aveva &ldquo;ceduto&rdquo; la R1, Spies ha regalato a Iwata l&rsquo;unico alloro in SBK. Esclusiva, Agostini: "La Yamaha &egrave; stata come una famiglia per me" Dagli USA al WSBK   Dopo titoli conquistati a ripetizione con la Suzuki nella serie statunitense AMA, il texano (nato per&ograve; a Memphis), per nulla persuaso dalla scarsa voglia dei vertici di Hamamatsu di portarlo in Europa, cambi&ograve; Marchio. Il progetto allestito dalla filiale italiana dei tre diapason era importante, oneroso, appoggiato sulla nuova R1, quattro cilindri dal propulsore a scoppi irregolari che, oltre a incuriosire gli addetti ai lavori, prometteva di fare bene nei 14 round del calendario iridato. Presentatosi in una sessione di test a Portimao con il numero 19. seduto nel silenzio del garage blu, nascosto dietro grandi lenti a specchio dei suoi occhiali da Sole preferiti, il riservatissimo e timido ventiquattrenne ricevette le attenzioni dei media, attirando anche le ammirazioni di numerose fans femminili. Al punto che la mamma-manager Mary dovette intervenire durante l&rsquo;attivit&agrave; nel paddock: &ldquo;Non &egrave; possibile, vai via! Lascia stare mio figlio, non vedi che ha altro a cui pensare?&rdquo;. La tifosa fu respinta, ma non si arrese, anzi: ancora pi&ugrave; convinta, sfoder&ograve; un tatuaggio da poco realizzato sul polso destro, con cui l&rsquo;avvenente appassionata apriva il gas della Yamaha R6 appena acquistata e dipinta con i colori della bandiera texana: "Dannazione, si &egrave; fatta imprimere sulla pelle il numero 19, con il simbolo Yamaha. Questa tizia &egrave; veramente determinata" tuon&ograve; nuovamente la madre, ben attenta che Ben facesse soltanto il proprio mestiere. Cio&egrave; partecipare alle corse e, possibilmente, vincerle. Una stella nascente  Barricato nella bellissima casa in affitto nei pressi del lago di Como, Spies usciva esclusivamente per allenarsi e per i viaggi alla volta delle gare. Quell&rsquo;anno, per lui da rookie, inizi&ograve; a Phillip Island, da dove usc&igrave; con un occhio triste e l&rsquo;altro allegro. Siglata la Superpole e regolate le Aprilia, Honda e Ducati rispettivamente di Max Biaggi, del giovane Jonathan Rea e di Jakub Smrz, il debuttante, per nulla intimorito dalla inesistente conoscenza del tracciato australiano, fu buttato fuori dai giochi nella manche d&rsquo;apertura. Scuro in volto e altrettanto freddamente, serv&igrave; ai rivali la riscossa pomeridiana, con il primo trionfo davanti a Haga e Leon Haslam. Era nata una stella e per molti si rivel&ograve; un incubo: gara dopo gara, Ben stesso coni&ograve; il soprannome &ldquo;Texas Terror&rdquo;, a dimostrare come la concorrenza avesse a che fare con uno pronto a tutto tranne agli scherzi: &ldquo;Altrimenti, sarei rimasto negli USA. L&agrave; guadagnavo un mucchio di denaro, non avevo stress ed ero protagonista. Ho lasciato casa per confrontarmi con i migliori piloti del Mondo. Sono concentrato sul mio obiettivo: affermarmi in Superbike. Questo passo &egrave; il corridoio verso palcoscenici ancora pi&ugrave; importanti&rdquo;. La promessa ricevuta era la seguente: ottenuta la posta massima, gli sarebbe stato offerto quanto la Suzuki non gli aveva mai dato, a eccezione di qualche sporadica wild card: un posto in MotoGP.  Il percorso verso l'iride  Vincere e cambiare. Conquistare e salutare. Sorridere soltanto quando &egrave; necessario. Piangere mai, lamentarsi non serve. Crederci, in ogni caso. Agire e reagire. Sgomitare nel gruppo. Appunto, nel seguente mantra recitato mentalmente, l&rsquo;asso americano riproponeva tra i cordoli il tanto apprezzato ed efficace stile di guida a gomito sempre strisciante sull&rsquo;asfalto, manovre proficue ripetute anche a Losail, Qatar, altra pista mai frequentata, trasformatasi in luogo di doppietta: &ldquo;Ho la capacit&agrave; di memorizzare le traiettorie in tempi celeri. Forse perch&eacute; i circuiti dell&rsquo;AMA sono davvero complicati, e imparare tutto al meglio &egrave; di vitale importanza&rdquo; spieg&ograve; il leader della classifica. Nel terzo appuntamento, a Valencia, un ritiro e un secondo posto. Ad Assen, gradino pi&ugrave; alto al mattino e &ldquo;zero&rdquo; rimediato qualche ora dopo. Fino ad arrivare a Monza, appuntamento &ldquo;casalingo&rdquo; per la formazione Factory Yamaha, con base a Gerno di Lesmo. Assicurandosi la pole, il tiratore scelto del team aveva messo il suo nome quale favorito assoluto, per&ograve; accadde qualcosa di poco gradito: a seguito di un incidente, con bandiera rossa e successiva ripresa di Gara 1, la moto di Spies, in testa per tutta la corsa, si ammutol&igrave; a pochi metri dal traguardo. La benzina fin&igrave; anzitempo, consegnando a Michel Fabrizio sulla Ducati la prima affermazione in SBK. Inutile descrivere l&rsquo;umore di Ben, nero come le gomme Pirelli soffici montate nella seconda manche. Enorme il divario tra lo statunitense e il compagno di garage Tom Sykes, futuro campione del Mondo con la Kawasaki, tuttavia in difficolt&agrave; sulla particolare quattro cilindri di Iwata: &ldquo;Sebbene non sia la pi&ugrave; veloce e potente &ndash; Spies precis&ograve; &ndash; sono riuscito a vincere pure a Monza. Adesso penso al Sud Africa&rdquo;. A Kyalami, i leoni scorrazzano liberi vicino al paddock e, se avesse potuto, il texano avrebbe urlato come una iena. Un guasto alla Yamaha lo lasci&ograve; a bocca asciutta, proprio in piena caccia. Mamma Spies era preoccupata, e teneva calmo il figlio a seguito di risultati scadenti, quarto e quinto, allontanando la minaccia di una potenziale fidanzata: &ldquo;Non &egrave; il momento. Ne parliamo a stagione conclusa&rdquo; chios&ograve; Mary. Nel penultimo atto di Magny-Cours la speranza sembr&ograve; sopirsi con il quarto posto di Gara 2. Ma nell&rsquo;epilogo di Portimao, accadde per Spies la magia. Fatale lo zero rimediato da Noriyuki in una delle due sfide conclusive, decisivo il quinto posto di Ben in Gara 2 in Portogallo, ad accompagnare il primo colto in Gara 1 dell&rsquo;ultimo weekend 2009. La R1 numero 19 resta a oggi l&rsquo;unica Yamaha incoronata in SBK, grazie al pilota pi&ugrave; fugace che la serie abbia mai raccontato: &ldquo;Ehi, Mary, perch&eacute; non dici a Ben di tatuarsi il ricordo di questa impresa?&rdquo; sugger&igrave; un giornalista. &ldquo;Va bene tutto, tranne il nome di una donna. Per quello, c&rsquo;&egrave; ancora tempo&rdquo;. Mauro Noccioli: "Io, l'Aprilia 250: ho visto cose che voi umani..."       

Una sola stagione bast&ograve; all'americano per conquistare il titolo Superbike, merito della rimonta ai danni del pilota che gli aveva "ceduto" la R1, Nori Haga

Yamaha Mondiale: Ben Spies, toccata, vittoria e fuga

Oggi ha aperto, come tanti suoi colleghi, una scuola di pilotaggio, ma in passato &egrave; stato anche un pilota di discreto successo nel Motomondiale, soprattutto nelle classi minori, una fugace comparsata nel Mondiale Supersport ed un titolo nella Alpe Adria Road Racing categoria Superbike nel 2016 con una BMW S1000RR.  Figlio di quella Repubblica Ceca che tanti piloti ha regalato al Motociclismo, come per esempio Kuba Smrz, Karel Hanika, Karel Abraham e lo stesso Lukas Pesek giusto per citarne alcuni.  Gli inizi   Nato nella capitale, Praga, il 22 novembre 1985, Lukas ha mosso i primi passi nel motociclismo sulle moto di piccolissima cilindrata. Dal 94 al 2000 ha corso sulle minibike 40 vincendo 6 campionati cechi ed un europeo.  Nel 2002 passa al Campionato Europeo Velocit&agrave; classe 125 con una Honda chiudendo al terzo posto e nel contempo debuttando nel Mondiale nella sua gara di casa a Brno senza raccogliere punti.&nbsp;  Il Motomondiale - 125, 250, Moto2   Dopo l&rsquo;infelice esperienza del 2002 in 125 nella sua gara di casa, ritenta l&rsquo;anno seguente in 250 con una Yamaha. Debutta a Barcellona sostituendo il connazionale Jakub Hules e dal Gran Premio di Germania &egrave; pilota titolare del team Kurz insieme al giapponese Matsudo. Termina la stagione con 4 punti all&rsquo;attivo e la 30^ posizione.  Per il 2004 sceglie nuovamente la 125. Debutta con il team Ajo Motorsport in sella ad una Honda, miglior risultato un 8&deg; posto all&rsquo;Estoril. Stagione che si chiude al 21&deg; posto con 20 punti.  Nel 2005 passa alla Derbi. I risultati iniziano a migliorare e Lukas migliora anche la posizione in classifica finale, 19&deg; con 25 punti ed il 6&deg; posto in Germania come miglior risultato, pur completando solamente 5 gare delle 17 in calendario.  La stagione 2006 si apre con il podio, primo in carriera a Jerez al quale ne seguono altri due, Mugello e Germania. Chiude il campionato al sesto posto con 154 punti. Fino a questo momento il rapporto con la sua pista di casa, Brno, &egrave; pessimo: 5 partecipazioni, 4 ritiri ed un 17&deg; posto  Nel 2007 &egrave; ancora con il team Derbi in 125. Inizia con un doppio podio in Qatar e Spagna, vince la prima gara in carriera in Cina e va ancora a podio in Francia. Centra finalmente un podio nella sua gara di casa di Brno e coglie la seconda ed ultima vittoria in Australia chiudendo al 4&deg; posto con 182 punti.  Nel 2008 torna in 250 con l&rsquo;Aprilia. 9&deg; posto a Misano come miglior risultato e chiude 15&deg; con 43 punti. Nel 2009 invece &egrave; 14&deg; con 74 punti, frutto di 3 settimi posti.  La stagione 2010 segna il debutto della nuova classe Moto2 al posto della 250. Corre con una Moriwaki del team Matteoni i primi 11 GP prima di di essere sostituito da Santiago Hernandez. Conclude la sua prima parte nel Motomondiale con 5 punti e la 34^ posizione  Le derivate di serie: Campionato tedesco e Mondiale Supersport   Conclusa l&rsquo;avventura nel Motomondiale, nel 2011 disputa il campionato europeo classe Moto2 e il campionato tedesco Supersport. Nel 2012 passa al Mondiale Supersport con la Honda CBR600 del team Prorace. Disputa le prime due gare, Australia ed Imola, conquistando 6 punti ma dopo Imola viene sostituito da Lorenzo Lanzi. Lasciato il Mondiale, continua a disputare il Campionato tedesco Supersport con alterne fortune.  Ritorno in MotoGP con Ioda   Con la MotoGP che l&rsquo;anno precedente aveva aperto all&rsquo;ingresso delle CRT, nel 2013 Lukas rientra nella Top Class del Motomondiale con la Ioda-Suter del team Came IodaRacing al fianco di Danilo Petrucci. Delle 18 gare in calendario ne completa 7 senza peraltro portare a casa punti.  Pesek in pista... sulla fiducia  Gli ultimi anni   Negli ultimi anni il pilota ceco si &egrave; dedicato al campionato nazionale Superbike, al Mondiale Endurance ed all&rsquo;Alpe Adria Road Racing, campionato europeo di corse su strada. Nel 2015 &egrave; campione ceco Superbike e secondo nell&rsquo;Alpe Adria in sella ad una BMW S1000RR. L&rsquo;anno seguente vince l&rsquo;Alpe Adria ed &egrave; terzo nel Mondiale Endurance. 

Dopo Karel Abraham, un altro figlio della Repubblica Ceca nella nostra rubrica del &ldquo;Che fine ha fatto&rdquo;. Si tratta di Lukas Pesek, ex pilota del Motomondiale transitato nel Mondiale Supersport e dalle Road Races

Che fine ha fatto: Lukas Pesek

Grandi cambiamenti per lo Smrz Racing in vista dell&#39;imminente stagione del mondiale Supersport 300 che dovrebbe partire ad Assen il 23-25 aprile. La squadra capitanata dall&#39;ex pilota Jakub Smrz avr&agrave; infatti una line up rivoluzionata rispetto allo scorso anno, con le due Kawasaki Ninja 400 che verranno portate in pista da due piloti spagnoli.  Saranno infatti Victor Rodriguez e Jos&egrave; Luis Perez Gonzalez i due piloti scelti per difendere i colori dell&#39;Accolade Smrz Racing, con il primo che sar&agrave; la punta di diamante della squadra, avendo dimostrato nel 2020 di poter essere un protagonista assoluto della categoria.    SSP300, niente accordo con ProDina: Mika Perez &egrave; senza moto  Smrz: &quot;Ho cercato anche un pilota ceco&quot;   Il team manager ceco non ha nascosto la soddisfazione per la nuova squadra, ma ha anche ammesso di aver provato a trovare un pilota che potesse portare in pista i colori della Repubblica Ceca: &quot;Voglio dare il benvenuto ai nostri nuovi piloti, Victor e Jos&egrave; Luis, i quali sono sicuro che abbiano tutto il necessario per raggiungere grandi risultati. Ho anche provato a cercare un pilota ceco, ma purtroppo per ora non ho trovato nessun candidato. Proveremo a far crescere qualcuno dai campionati nazionale da far debuttare durante l&#39;anno o nel 2022, per renderlo un pilota-simbolo del nostro Paese&quot;.  Nel mondiale Supersport 300 sar&agrave; tuttavia presente un pilota proveniente dalla Repubblica Ceca, ovvero Peter Svoboda, che correr&agrave; per&ograve; con la Yamaha del Wepol Racing.  SSP300, ufficiale: il Vinales Racing Team sceglie Sabatucci per il 2021 

La squadra dell&#39;ex pilota ceco affider&agrave; le Kawasaki Ninja 400 a due giovani piloti spagnoli nel mondiale Supersport 300, dove hanno corso anche lo scorso anno mostrando un buon potenziale

SSP300: Victor Rodriguez e Jos&egrave; Luis Perez Gonzalez al via con Smrz Racing

Il circuito di Kyalami era - voce del verbo &ldquo;essere&rdquo; al passato, poich&eacute; la pista sudafricana &egrave; stata, negli anni, pesantemente modificata - tecnica, veloce, selettiva. Da pioti veri.  Correre laggi&ugrave;, tra saliscendi ed un mega parco naturale, piaceva molto a Michel Fabrizio, autore della sua ultima vittoria di carriera nel 2010.  La gara   Il 16 maggio di 10 anni fa, Mich84 portava nel garage Ducati Xerox il successo di Gara 1, colto con la 1098 R ufficiale, bicilindrica che, nelle mani del pilota romano, volava spedita nei ciechi scollinamenti, piegando forte nei curvoni, specialmente in quelli sinistrorsi.   Scattato dalla prima fila con il quarto crono - aridaje: all&rsquo;epoca la griglia prevedeva quattro piloti per &ldquo;row&rdquo; - Fabrizio, memore dei due secondi posti centrati proprio l&igrave; l&rsquo;anno precedente, decideva di bruciare tutti nello scatto iniziale, inscenando un fuga solitaria.  In pochi passaggi, Michel si ritrovava in testa con un buon margine da gestire: alle sue spalle si consumavano duelli e scaramucce, mentre lui guidava pulito e scorrevole, dopo un metaforico &ldquo;se vedemo&rdquo; nei confronti dei rivali, l&rsquo;arrivo in solitaria sotto la bandiera a scacchi.  Festoso sul podio, con in testa due cappelli - Ducati e Pirelli, nel ringraziamento per entrambi, l&rsquo;allora venticinquenne di Frascati tocc&ograve; l&rsquo;apice del suo rendimento nelle derivate di serie: &ldquo;Cazzo, che vittoria - racconta oggi Michel - dal primo all&rsquo;ultimo giro ho avuto Carlos a 1,2 secondi, in tutti e 24 i passaggi. Il vantaggio rimaneva lo stesso in ogni tornata, pensavo che il meccanico al muretto che mi dava la tabella dei distacchi si fosse addormentato (ride). Sul podio, ho festeggiato spruzzando lo champagne sotto la gonna della hostess... la TV non inquadrava mai il podio, invece, quel giorno l&rsquo;ha fatto vedere e... niente, pi&ugrave; tardi mia moglie me ne ha dette quattro, forse pure cinque&rdquo;.    Gli avversari battuti   Per farvi comprendere quale fosse il livello della SBK 2010 e quanto fosse il numero 84 forte, eccovi la lista di titoli battuti da Fabrizio in quel di Kyalami, giunti nel seguente ordine:  &nbsp;- Carlos Checa, vittorie in 500, podi in MotoGP e futuro campione SBK 2011  - Leon Haslam, vittorie in SBK e futuro campione BSB  - Max Biaggi, quattro titoli in 250, vittorie in 500 e MotoGP, due mondiali vinti in SBK, il primo proprio nel 2010  - Johnny Rea, cinque volte iridato SBK dal 2015 al 2019  - Leon Camier, campione BSB e autore di podi in SBK   - James Toseland, due volte campione del mondo SBK  - Cal Crutchlow, iridato Supersport, vincitore di gare in SBK ed in seguito in MotoGP  - Jakub Smrz, podi in SBK  - Sylvain Guintoli, futuro campione SBK  - Luca Scassa, vice iridato Supersport  - Troy Corser, campione del mondo di categoria nel 1996 e nel 2005  - Sheridain Morais, protagonista in Supersport e ottimo conoscitore della pista di casa  - Ruben Xaus, autore di vittorie in SBK e podio in MotoGP  - Noryiuki Haga, vicino all&rsquo;iride SBK pi&ugrave; volte  - Shane Byrne, pluricampione BSB, due vittorie in SBK   - Tom Sykes, numero 1 SBK nel 2013  - Chris Vermeulen, iridato Supersport, pi&ugrave; volte primo in SBK, podi e vittoria in MotoGP  Vi pare poco?  #IoRestoaCasa: Melandri e Fabrizio si sfidano a suon di &ldquo;lato B&rdquo; - FOTO 

Il pilota romano numero 84 della Ducati bruciava tutti allo spegnersi del semaforo e li seminava con un passo vincente. In Sud Africa l&#39;ultimo di quattro successi nelle derivate

Dieci anni fa: la vittoria di Michel Fabrizio a Kyalami

        Nel 2019 il mondiale Supersport 300 vedr&agrave; una nuova squadra, capitanata dall&rsquo;ex pilota del mondiale Superbike Jakub Smrz, team manager nella nuovissima squadra ACCR Czech Talent Team &ndash; Willi Race, nata dalla collaborazione con la Federazione Motociclistica Ceca (ACCR) e Willi Race. Il team avr&agrave; anche il supporto di Kawasaki Repubblica Ceca e Smrz Moto, il concessionario ceco gestito dai fratelli Smrz. Ritiratosi dalle competizioni quest&rsquo;anno, il trentacinquenne ceco vanta oltre 150 partenze solo nel mondiale Superbike, 20 anni di corse e 5 podi nella classe principale in carriera. Smrz ha dichiarato che si sente pronto per questa nuova sfida. UN GRANDE POTENZIALE - &ldquo;Ho sempre voluto restare attivo nelle corse dopo aver chiuso la mia carriera da pilota&rdquo;, ha detto Smrz. &ldquo;Sono felice e mi sento pronto per questa avventura. Con pi&ugrave; di 20 anni di esperienza, non solo sento di poter aiutare i piloti cechi a compiere i loro primi passi in campo internazionale, ma credo anche di essere pronto ad aiutarli nello sviluppo delle loro doti da piloti. Ora dobbiamo lavorare sodo ma penso che questo progetto abbia un grande potenziale, grazie anche all&rsquo;esperienza di Willi Race ed al supporto della Federazione Motociclistica Ceca&rdquo;. Il nuovo team si schierer&agrave; nel Mondiale Supersport con una Kawasaki Ninja 400, guidata da Vojt?ch Schwarz e Oliver K&ouml;nig. Il primo &egrave; due volte campione della SSP300 ceca ed &egrave; stato wild card lo scorso anno a Brno, il secondo debutter&agrave; nel Campionato Mondiale FIM Supersport 300 nel 2019. I PILOTI - &ldquo;Sono molto felice per questa opportunit&agrave;. Il mio sogno si realizza! Credo che questo progetto possa essere vincente e non vedo l&rsquo;ora di collaborare con Kuba Smrz&rdquo;, dice Vojt?ch Schwarz. Il suo compagno di squadra Oliver K&ouml;nig ha aggiunto: &ldquo;Sono sicuramente felice per questa opportunit&agrave; e voglio ringraziare tutte le persone che hanno reso possibile questo progetto. Sar&agrave; una nuova esperienza per me, oltre che una grande sfida. &Egrave; il campionato mondiale, quindi far&ograve; del mio meglio per ottenere buoni risultati&rdquo;. L&rsquo;ACCR Czech Talent Team &ndash; Willi Race sar&agrave; supportato anche dalla Federazione Motociclistica Ceca. Il presidente Jan Stovicek ha aggiunto: &ldquo;Sono molto felice di contribuire a questo nuovo progetto e siamo contenti di sostenere i giovani talenti nel Campionato Mondiale in quanto ACCR. Credo che diventeremo presto competitivi ed ottenere buoni risultati. Ringrazio i fratelli Smrz per averlo reso possibile&rdquo;.       

"Con pi&ugrave; di 20 anni di esperienza, sento di poter aiutare i piloti cechi a compiere i loro primi passi in campo internazionale, ma credo anche di essere pronto ad aiutarli nello sviluppo delle loro doti da piloti", dice Smrz

Supersport: Smrz diventa team manager

        Questo weekend sul circuito di Misano torna il mondiale Superbike. Per gli amanti delle statistiche, WorldSBK.com ha diffuso una serie di dati interessanti. A cominciare dal fatto che Misano ha ospitato le gare del mondiale Superbike 48 volte finora, e  questo  fine settimana va a eguagliare Donington a quota 50 &ndash; terzo in  generale.  Solo Phillip Island (53) e Assen (52) hanno ospitato pi&ugrave;  gare. A Misano, Jonathan Rea ha la prima possibilit&agrave; di assicurarsi il suo   100esimo podio. Se ci riuscir&agrave; in Gara1, lo far&agrave; alla sua 205esima gara,   solo una in pi&ugrave; di Carl Fogarty e sulla stessa pista. Questa &egrave; la pista in cui una singola Casa costruttrice ha vinto il  pi&ugrave;  alto numero di gare: si tratta di Ducati, che ha vinto 28 volte. In questa classifica  al  secondo posto c&rsquo;&egrave; sempre Ducati, con 25 ad Assen, e poi Kawasaki con   15 a Donington. Ben 76 il numero di podi per i piloti Ducati a Misano &ndash; un record di tutti i tempi. Il produttore italiano ne ha 71 ad Assen. Il maggior numero di podi ottenuti qui spetta a Troy Corser, con ben 16, seguito da  Troy  Bayliss con 11. Sono gli unici ad avere alcune doppiette. Tra i piloti in   pista, Rea &egrave; a quota 6.  Ducati ha vinto qui 11 gare consecutive: dal 2001 Gara1 al 2006   Gara1. Andrew Pitt (Yamaha) ha interrotto questo record, vincendo la sua   prima gara del WorldSBK nel 2006 in Gara2. &nbsp;  Ruben Xaus &egrave; l&rsquo;unico pilota che ha vinto qui partendo oltre la  decima casella dello schieramento di partenza. Nel 2003 ha ottenuto la  doppietta, partendo dalla 12esima posizione.&nbsp; &nbsp; Ducati ha ottenuto solo due pole in meno che la somma di tutti i  rivali (13). Una curiosit&agrave;: le ultime due pole a Misano per la casa di  Borgo Panigale, non sono arrivate dal team ufficiale: nel 2009 Jakub  Smrz con il Guandalini Racing, mentre nel 2004 era stato Steve Martin il  poleman con D.F.Xtreme Sterilgarda.  L&rsquo;anno scorso la pole pi&ugrave; veloce a Misano &egrave; stata realizzata con una media di 161,783 k/h.  &nbsp; Otto anni fa, il due volte campione del mondo Jonathan Rea ha  ottenuto la sua prima vittoria del WorldSBK su questa pista. Finora ne  ha ottenute 45 in pi&ugrave; e due titoli.&nbsp; Troy Bayliss &egrave; il pilota pi&ugrave; di successo a Misano, con sei vittorie  tra il 2001 e il 2007, tutte ottenute con Ducati. Al secondo posto (4  vittorie) ci sono Max Biaggi e Jonathan Rea. Quest&rsquo;ultimo potrebbe raggiungere Bayliss se ottiene la doppietta quest&rsquo;anno. &nbsp; Un altro Troy apre la classifica delle pole position a Misano , si  tratta di Corser &ndash; che ne ha sei a suo nome. L&rsquo;ultima risale al &nbsp;2010 ed  &egrave; stata particolarmente significativa perch&eacute; &egrave; l&rsquo;ultima delle sue 43  (un record di tutti i tempi) e la prima per BMW. Tom Sykes &ndash; con 5 pole-  pu&ograve; eguagliare il suo record a Misano quest'anno. &nbsp; Kawasaki ha vinto le sei ultime gare qui&nbsp; e ha eguagliato Ducati dal 1994 Gara al 1997  Gara1 e nelle sei gare disputate dal 1991 al 1993. Il record lo detiene  Ducati con 11, da Gara1 del 2001 a Gara1 del 2006. &nbsp; Le ultime sei vittorie sono state conquistate da piloti inglesi (3  Sykes, 3 Rea, in questo ordine): la migliore sequenza per ogni paese su  questa pista. Il record precedente aveva visto l&rsquo;Australia, con quattro  nel 2006 e 2007 (Bayliss/Pitt e una doppietta di Bayliss). &nbsp; C&rsquo;&egrave; solo un pilota attivo in pista che ha ottenuto la pole a  Misano: Tom Sykes, 5 volte, negli ultimi cinque fine settimana di gara. &nbsp; &nbsp;         

Ducati &egrave; la pi&ugrave; vittoriosa con 28 trionfi, di cui 11 consecutivi, e 76 i podi. Otto anni fa qui la prima vittoria di Jonathan Rea che qui potrebbe arrivare a quota 100 podi

SBK: tutti i numeri di Misano

di Federico Porrozzi   Trentuno piloti si sfideranno nel week-end a Silverstone per la prima tappa del BSB, il campionato britannico Superbike. Per blasone, nomi degli iscritti, copertura mediatica e interessi degli sponsor e al top delle competizioni europee per derivate di serie. Nella storia, dal BSB sono usciti talenti enormi, capaci di essere protagonisti nei primi anni del mondiale Superbike (da Terry Rymer e James Whitham) e anche del Motomondiale (Rob McElnea e Niall Mackenzie) o campioni pi&ugrave; recenti come Troy Bayliss, Neil Hodgson, Leon Camier e Axel Lowes.  CAMPIONE AL MONDIALE - A proposito di campioni, sulla griglia di partenza di Silverstone mancher&agrave; il vincitore della scorsa stagione, l&rsquo;australiano Joshua Brookes, tornato a calcare le piste mondiali con la BMW Milwaukee. Chi prender&agrave;, quindi, il suo testimone alla fine del 2016?  OCCHI PUNTATI SU BYRNE - Candidato numero uno sembra Shane &ldquo;Shakey&rdquo; Byrne. Il britannico, ex-pilota del mondiale, ha vinto ben quattro volte il campionato britannico e lo scorso anno ha chiuso secondo, lottando fino all&rsquo;ultimo con Brookes per il titolo. Quest&rsquo;anno, in sella alla Ducati del Team Be Wiser (e con Glenn Irwin come compagno di box) avr&agrave; tutti gli occhi puntati addosso e sar&agrave; il riferimento per i rivali.  &ldquo;HOPPER&rdquo; CON YAMAHA - Che sono tanti. A partire dall&rsquo;ex-pilota del motomondiale e della Superbike, John Hopkins. Lo statunitense porter&agrave; in pista la Yamaha R1 del Team ePayMe e andr&agrave; a caccia del primo titolo britannico. Suo compagno di squadra &egrave; un&rsquo;altra vecchia conoscenza iridata, Stuart Easton.  IL RITORNO DI HASLAM - Dal mondiale &egrave; arrivato (o meglio tornato) anche un altro serio candidato al titolo: Leon Haslam. Il figlio di Ron avr&agrave; tra le mani la Kawasaki preparata dal Team JG Speedfit e quindi tutte le carte in regola per giocarsi la vittoria finale. Dovr&agrave; comunque guardarsi in casa, perch&eacute; il suo compagno &egrave; James Ellison, altro &ldquo;ex&rdquo; del mondiale che lo scorso anno ha chiuso al terzo posto nel BSB.   RISCATTO KYONARI - Attenzione alle ambizioni della Suzuki, che punta a tornare a vincere il BSB dopo dodici anni di digiuno (l&rsquo;ultimo titolo &egrave; di Reynolds del 2004): il Team Bennetts schierer&agrave; Tommy Bridewell (sesto nel 2015) ma soprattutto Ryuichi Kiyonari. Il giapponese, dopo un 2015 condizionato dagli infortuni, punter&agrave; al quarto titolo personale nella storia del BSB.  C&rsquo;E&rsquo; ANCHE IANNUZZO - Outsider di lusso sembrano essere il Team Tyco BMW, che schierer&agrave; Michael Laverty (quarto nel 2015) e Christian Iddon ma anche Honda Racing con Dan Linfoot (quinto nel 2015) e Jason O&rsquo;Halloran. Da segnalare anche le presenze di Jakub e Mathei Smrz, di Jenny Tinmouth (unica donna iscritta) e del nostro Vittorio Iannuzzo, impegnato con una Kawasaki. 

Inizier&agrave; il 10 aprile, da Silverstone, la sfida tra i piloti iscritti alla classe regina inglese. Il campione Brookes &egrave; tornato nel mondiale e a partire da favorito sar&agrave; il pilota Ducati 

British Superbike al via: tutti contro &ldquo;Shakey&rdquo; Byrne

Dorna, che organizza il mondiale Superbike, ha ricostruito la storia delle gare delle derivate dalla serie a Losail.  La prima gara fu nel 2005 e vide come protagonista principale ed inatteso la pioggia, presente in gran parte del weekend.  La Superpole, disputata in condizioni di asciutto, and&ograve; a Regis Laconi, mentre in entrambe le gare la Suzuki dimostr&ograve; che i tempi fatti segnare nei test dalla nuova ed innovativa GSX-R 1000 K5 non erano un fuoco di paglia, registrando la doppietta in gara 1 - interrotta per la pioggia - con Corser e Kagayama, mentre in gara 2 &ndash; asciutta - Kagayama ebbe la meglio, grazie ad una miglior scelta di gomme, mentre Corser, in testa nelle prime fasi, fin&igrave; terzo, passato anche dalla Ducati di Regis Laconi.  La gara iniziale della stagione 2006 fu un'autentica bagarre piena di colpi di scena. Nelle fasi iniziali Yukio Kagayama, Noriyuki Haga, Andrew Pitt, Troy Corser e Troy Bayliss erano in lotta per la leadership, ma da dietro rinvenne James Toseland, che riusc&igrave; a passare Bayliss, Pitt e Corser verso met&agrave; gara, insediandosi in terza posizione. La lotta per la vittoria sembrava ristretta a Kagayama e Haga, ma Noriyuki, attaccando il connazionale all'ultimo giro, perse il controllo della sua moto, che falci&ograve; Kagayama, lasciando a Toseland la via libera per un insperato successo.  Gara 2 fu una questione tra i due Troy: Corser prese il comando dopo aver lasciato sfogare Haga e Pitt, mentre Bayliss dovette risalire dalla quinta posizione. Una volta in seconda piazza, a pista libera, Bayliss cominci&ograve; a girare un secondo e mezzo pi&ugrave; veloce del connazionale in testa, agganciandolo nel finale. Bayliss le prov&ograve; tutte per passare, ma Corser ad ogni occasione seppe riprendere il comando, vincendo davanti al pilota Ducati.  Grande aspettativa alla vigilia dell'inizio del Mondiale 2007: il quattro volte campione del mondo Max Biaggi, al suo esordio in Superbike, aveva tutti gli occhi addosso dopo i tempi fatti segnare nei test. Nonostante disputasse la Superpole per la prima volta, fu in grado di qualificarsi in seconda posizione dietro a Toseland.  La foga lo port&ograve; a commettere un errore alla prima staccata: and&ograve; al comando, salvo finire largo, assieme a Toseland, e venire passato dalle Yamaha di Haga e Corser. Toseland riusc&igrave; a riprendere subito la testa della corsa, mentre Biaggi ebbe qualche difficolt&agrave; in pi&ugrave; ad aver ragione di Noriyuki e Troy, ma, dopo cinque giri, riusc&igrave; a mettersi in caccia di Toseland.  La lotta per la testa della corsa dur&ograve; per qualche giro, fino a quando, al tredicesimo passaggio, Biaggi mise a segno il sorpasso decisivo che gli regal&ograve; la vittoria al debutto. Una liberazione per Max, che scoppi&ograve; in lacrime in parco chiuso.  In gara 2 Biaggi pag&ograve; la maggior esperienza di due piloti esperti quali Corser ed Haga: Toseland fu in grado di andare in fuga, mentre Max, dopo aver faticato per passare le Yamaha, commise un errore al nono giro che lo riport&ograve; dietro alle suddette. Non ci mise molto a riportarsi davanti, ma nel frattempo Toseland aveva costruito un piccolo vantaggio che gli fu sufficiente per vincere.  L'inizio della stagione 2008, a Losail, vide Corser in pole per la 41^ volta (la sua terzultima pole in carriera: dopo ci saranno solo Misano 2008 e 2010), ma a prendere la testa fu il tedesco Max Neukirchner, seguito dal sopracitato Corser, Haga e Biaggi. Dopo cinque giri, Max cominci&ograve; ad attaccare Noriyuki ed in un'occasione i due quasi si toccarono. Haga a quel punto, per protestare platealmente contro Biaggi, si mise a gesticolare, perdendo il controllo della sua moto e terminando la sua corsa sull'asfalto.  Dopo questo insolito incidente, Bayliss si riport&ograve; sul gruppo di testa, riuscendo a passare Biaggi, Corser e Neukirchner, portandosi al comando al nono giro. La sua leadership non dur&ograve; molto: commise diversi errori che in un solo passaggio lo riportarono in quarta posizione. Il suo passo tuttavia era chiaramente superiore ai rivali: rimont&ograve; di nuovo ed ebbe ragione di Biaggi a tre curve dalla fine - complice un errore del romano - portando al successo per la prima volta la nuova Ducati 1098 R.  All&rsquo;inizio di gara 2 le Yamaha furono nuovamente protagoniste, salvo scivolare indietro con il passare dei giri, lasciando il campo libero ad una lotta tra i due piloti Sterilgarda Ducati, Biaggi e Xaus, seguiti da Bayliss e Fonsi Nieto.  Fu lotta senza quartiere tra Max e Ruben, fino a quando un sorprendente Nieto al 15&deg; e 16&deg; giro mostr&ograve; di avere un passo superiore, saltando entrambi i piloti Sterilgarda e portandosi al comando. Xaus prov&ograve; a contrastarlo fino alla fine, senza riuscirvi: fu questa l'unica vittoria di Fonsi Nieto nel Mondiale Superbike, e la sua ultima da professionista, prima del ritiro dalle competizioni, avvenuto nel 2010.  Nel 2009 Losail fu la seconda gara in calendario dopo Phillip Island: Spies registr&ograve; la pole, ma al via non fu il pi&ugrave; veloce, consentendo a Biaggi, Haga, Jakub Smrz e Shinya Nakano di sopravanzarlo. L'americano non aveva la necessit&agrave; di rischiare, perch&eacute; quando decise di cambiare ritmo, lo fece in modo memorabile: al quinto giro recuper&ograve; due posizioni in un solo sorpasso, alla prima curva, ai danni di Nakano e Smrz.  Recuper&ograve; un secondo di svantaggio da Biaggi ed Haga, in attesa del momento buono per passare in testa. E fu, di nuovo, una manovra spettacolare, al tredicesimo giro: pass&ograve; Haga mentre quest'ultimo stava tentando di passare Biaggi. Dopo poche curve, l&rsquo;americano pass&ograve; anche il Corsaro, andando in fuga solitaria, mentre Biaggi ed Haga si contesero la seconda posizione, con il giapponese che ebbe la meglio, grazie ad un lungo di Max all'ultimo giro.  In gara 2 Spies lasci&ograve; poco allo spettacolo: si piazz&ograve; in terza posizione dietro a Biaggi ed Haga dopo il via, per poi passarli al sesto giro ed andare in fuga con un ritmo incredibile, lasciando loro le stesse posizioni di gara 1.  Losail lasci&ograve; per quattro anni la scena del Campionato Mondiale Superbike, per tornare come prova finale della stagione 2014, una delle pi&ugrave; memorabili della storia, per la prima volta in notturna.  I contendenti al titolo erano Tom Sykes su Kawasaki e Sylvain Guintoli su Aprilia. Sykes era al comando della classifica, ma l'Aprilia, nell'ultima parte di campionato, era in forte recupero.  Le qualifiche non chiarirono le forze in campo: Giugliano in pole con Sykes terzo e Guintoli quinto. Una posizione di partenza difficile per il francese, costretto a vincere entrambe le gare per avere concrete possibilit&agrave; di successo iridato.  Anche per Sykes la situazione non era facile: il suo compagno di team, Loris Baz, in gara 1 lo pass&ograve; al primo giro per andare in testa e lo stesso Guintoli lo sopravanz&ograve;, infilandosi in terza posizione dietro a Rea. Tom nella prima parte di gara non era in grado di insidiare i leader, impegnato con Melandri a conquistare la quarta posizione.  Guintoli invece and&ograve; in fuga verso la vittoria dopo aver passato Baz e Rea, mentre Sykes riusc&igrave; a passare prima Melandri e poi Rea, al penultimo giro, trovandosi dietro al proprio compagno di squadra.  A questo punto, il team Kawasaki espose un eloquente cartello "LOSE" all'indirizzo di Baz, affinch&eacute; il francese cedesse la posizione al compagno in lotta per il titolo, ma questo non accadde. Loris mantenne caparbiamente il secondo posto, facendo terminare Sykes terzo. Nel dopogara Baz dichiar&ograve; di aver volontariamente disobbedito agli ordini di squadra.  Il clima per gara 2 quindi vedeva un Guintoli raggiante ed un Sykes in notevole difficolt&agrave;, nonostante il vantaggio per l'inglese fosse ancora di tre punti.  Per il pilota di Montelimar le cose si misero subito bene: uno degli avversari pi&ugrave; coriacei di gara 1, Baz, fin&igrave; fuori alla prima curva per un contatto con Haslam, rimanendo tagliato fuori dalla lotta per la testa della corsa.  Al comando and&ograve; Rea, dopo aver passato Sykes, mentre Guintoli navigava in quarta posizione dietro a Giugliano. Ci vollero solo quattro giri per Sylvain per prendere le misure sia a Davide che a Tom: doppio sorpasso e, dopo un altro passaggio, sorpasso anche al leader, Rea.  Da quel momento in poi Guintoli non ebbe pi&ugrave; rivali, andando in fuga verso la vittoria ed il suo primo titolo iridato con la prima doppietta in carriera, lasciando Rea e Sykes a lottare per il secondo gradino del podio. Una lotta simbolica, in quanto un secondo posto non avrebbe consentito comunque a Sykes di vincere il titolo.  Per Sykes il rammarico e la consapevolezza che, se Baz gli avesse ceduto la posizione in gara 1, la seconda piazza in gara 2 sarebbe stata sufficiente a vincere il secondo Mondiale, che avrebbe riconfermato il titolo da lui conquistato nel 2013. Tra i due segu&igrave; un epilogo amaro con scambi di accuse sui social network (Twitter) nei giorni successivi alle gare.

La prima gara del mondiale Superbike a Losail fu nel 2005. Corsi e ricorsi sul circuito del Qatar

Qatar nella storia della Superbike

In attesa del secondo round del mondiale Superbike, andiamo a vedere qualche statistica delle due manche in Australia.  Jonathan Rea, che finora non era mai andato a podio in dodici gare corse a Phillip Island, ha conquistato in gara uno la sua sedicesima vittoria in carriera, raggiungendo Giancarlo Falappa, Neil Hodgson e James Toseland al tredicesimo posto di tutti i tempi.&nbsp;Rea &egrave; il primo pilota della storia a vincere alla sua prima apparizione per Kawasaki. A sottolineare l'impresa del pilota inglese, il fatto che la Kawasaki non vinceva in Australia dal 1996 (doppietta di Anthony Gobert). Rea ora &egrave; andato a podio in ben quindici circuiti diversi ed ha vinto in nove di essi.  Per Jonathan Rea questa &egrave; la settima stagione diversa con almeno una vittoria: si tratta del quarto valore di tutti i tempi per la Superbike. In cima alla graduatoria Noriyuki Haga, vincitore in undici stagioni diverse, seguito da Frankie Chili (9), e la coppia Carl Fogarty-Troy Corser (8). Escluso il 2008, in cui partecip&ograve; solo alle gare finali in Algarve, Jonathan ha vinto in ogni stagione in cui ha corso.  La vittoria di Rea ha spezzato una sequenza di sei vittorie&nbsp;Aprilia, iniziata a Jerez 2014 gara 1. L'Aprilia &egrave; tornata prontamente al successo in gara due e conta una striscia di 10 gare a podio consecutive al momento.  Prestazioni straordinarie per&nbsp;Leon Haslam, in grado di conquistare la sua prima vittoria da Kyalami 2010 e di piazzarsi sul podio in entrambe le gare per la prima volta da Imola 2012, quando fu due volte terzo. Leon non conquistava un primo ed un secondo posto nello stesso weekend di gara dal 2010, quando in questa stessa pista vinse gara uno, con soli 4 millesimi su Michel Fabrizio e perse gara due in volata a favore di Carlos Checa. Leon torna in testa al mondiale per la prima volta dalla gara uno di Miller del 2010.  Il&nbsp;distacco&nbsp;tra Haslam e Rea in gara due, 10 millesimi di secondo, &egrave; il decimo pi&ugrave; esiguo della storia, al pari di quello che ci fu tra Giancarlo Falappa e Doug Polen nella seconda gara di Manfeild, 1992. Il distacco pi&ugrave; esiguo &egrave; rappresentato dai succitati 4 millesimi tra Haslam e Fabrizio nella prima gara di Phillip Island 2010.  Leon Haslam dopo Phillip Island, &egrave; salito sul podio con ben cinque marche diverse nel corso della sua carriera Superbike: Ducati (2004), Honda (2008-2009 e 2014), Suzuki (2010), BMW (2011-2012) e quindi Aprilia (2015). E' il secondo valore di tutti i tempi, al pari di Michel Fabrizio, dietro al record di Troy Corser, a podio con sei marche diverse (Ducati, Aprilia, Petronas, Suzuki, Yamaha, BMW).  Per Leon Haslam anche il giro pi&ugrave; veloce in gara uno, il quinto in carriera. Non ne metteva a segno uno dalla prima gara di Mosca del 2012.  Chaz Davies&nbsp;conquista un doppio arrivo a podio per la prima volta dalle gare di Imola dell'anno scorso e porta il totale della sua carriera a 16. Questi sono i suoi primi podi a Phillip Island.  Numeri "tondi" per&nbsp;Kawasaki&nbsp;ed&nbsp;Aprilia. Il team giapponese conquista la sua 60^ vittoria Superbike, quello italiano il successo numero 50.  Tre piloti britannici sul podio: era accaduto per l'ultima volta ad Imola l'anno scorso in gara 1 (Rea, Davies, Sykes), mentre per trovare l'ultimo monopolio in entrambe le gare, dobbiamo risalire a Silverstone 2010 (Crutchlow, Rea, Haslam e Crutchlow, Rea, Camier). E' la decima volta nella storia con un dominio totale del podio da parte della Gran Bretagna. I piloti britannici sono al momento gli unici ad aver dominato il podio al di fuori della loro nazione. Gli altri domini dei podi infatti, 4 per il Giappone, 2 per l'Australia ed uno per Italia e Canada, sono stati registrati solo nelle rispettive gare locali, dove in passato, soprattutto in Giappone (Sugo), le wild card locali erano molto competitive.  Con un quinto ed un settimo posto,&nbsp;Sylvain Guintoli&nbsp;tocca&nbsp;40 gare consecutive a punti,&nbsp;stabilendo il nuovo record di tutti i tempi&nbsp;per il mondiale Superbike. Il precedente primato di 39 gare era stato stabilito da Max Biaggi dalla prima gara di Brno 2009 alla prima gara di Donington 2011. Sylvain va ininterrottamente a punti dalla seconda gara di Imola di due anni fa. Il pilota francese tuttavia vede finire la sua sequenza di gare a podio, fermatasi a quota otto dopo la doppietta di Losail dell'anno scorso che gli consent&igrave; di vincere il titolo mondiale.  A 45 anni, 10 mesi e 23 giorni,&nbsp;Troy Bayliss&nbsp;diventa il pilota pi&ugrave; anziano ad aver conquistato punti nella storia del mondiale, battendo il precedente primato di Frankie Chili di 42 anni, 3 mesi e 18 giorni, risalente alla seconda gara di Magny Cours 2006. Con le due gare di Phillip Island, Troy aggancia al 19&deg; posto di tutti i tempi Stephane Mertens e Max Biaggi per gare iniziate: 154.  Per contro,&nbsp;Christophe Ponsson, a 19 anni e 2 mesi esatti diventa il secondo pilota pi&ugrave; giovane a punti dietro a Yuichi Takeda, vincitore della prima gara di Sugo, 1996, a 18 anni, 8 mesi e 27 giorni.  Michael van der Mark&nbsp;(22 anni, 3 mesi, 27 giorni) risulta essere il pilota pi&ugrave; giovane ad essere stato al comando di una gara da quando Loris Baz vinse la sua prima gara in carriera a Silverstone nel 2012 a 19 anni 6 mesi e 4 giorni.  Abbiamo delle curiosit&agrave; anche per quanto riguarda le qualifiche...   Jonathan Rea&nbsp;ha messo a segno la sua quinta pole in carriera, ed &egrave; il secondo pilota nella storia in grado di partire dalla pole alla sua prima gara con la Kawasaki. Prima di lui ci era riuscito solamente Anthony Gobert, su questo stesso tracciato, 21 anni fa, nel 1994.  Questa di Rea &egrave; la 46^ pole per&nbsp;Kawasaki, una pi&ugrave; della Honda, la cui ultima partenza al palo &egrave; stata messa a segno dallo stesso Rea, l'anno scorso ad Imola;  Quinta apparizione in prima fila in carriera per&nbsp;Chaz Davies, l'ultima era stata a Laguna Seca l'anno scorso. Chaz eguaglia il suo miglior risultato in qualifica, secondo, ottenuto in precedenza nella gara di Mosca di due anni fa.  Dopo quattro anni consecutivi, a Phillip Island l'Aprilia&nbsp;meglio piazzata in griglia non &egrave; in pole o al secondo posto.&nbsp;Leon Haslam, primo dei piloti Aprilia sullo schieramento, &egrave; terzo, conquistando la sua 18^ partenza in prima fila della carriera, tante quante Jakub Smrz (25&deg; posto di tutti i tempi). Leon attendeva una partenza in prima fila dalla gara di Donington dell'anno scorso.  Michael van der Mark, con il quarto posto in griglia, &egrave; l'esordiente con la miglior posizione in griglia alla sua prima gara dal 2009, quando Ben Spies, al suo debutto in Superbike, conquist&ograve; la pole a Phillip Island.  &nbsp; 

Lo sapevate? Rea &egrave; il primo pilota a vincere al debutto su Kawasaki, per Aprilia &egrave; stata la cinquantesima vittoria, Guintoli record di gare a punti!

Superbike: i numeri dell'Australia

  A Brands Hatch, il round numero 6 del BSB inglese, &egrave; iniziato con un colpo di scena. Shane Byrne, tre titoli gi&agrave; vinti e costantemente in vetta al campionato anche quest&rsquo;anno, &egrave; scivoltato in gara 1; poi si &egrave; rifatto nella seconda. Ora il campione in carica, che corre con la Kawasaki, ha 21 punti di margine su Alex Lowes, il fratello gemello di Sam, capoclassifica del Mondiale Superport.   Anche a Brands Hatch, Lowes, che quest&rsquo;anno ha vinto gi&agrave; due gare, &egrave; salito sul podio in entrambe le occasioni: secondo in gara 1, terzo nella successiva. A imporsi nella prima frazione &egrave; stato il pilota della Suzuki Josh Brookes (nella foto), quarto in gara 2 e terzo in campionato.   Il nostro Matteo Baiocco, che corre con la Panigale, torna da Brands Hatch con due punti, frutto del quattordicesimo posto in gara 2, dopo una scivolata nella prima frazione.      Brands Hatch GP, Classifica Gara 1    01- Joshua Brookes &ndash; Tyco Suzuki by TAS &ndash; Suzuki GSX-R 1000 &ndash; 18 giri in 26&rsquo;10.095 02- Alex Lowes &ndash; Samsung Honda &ndash; Honda CBR 1000RR &ndash; + 0.243 03- Ryuichi Kiyonari &ndash; Samsung Honda &ndash; Honda CBR 1000RR &ndash; + 8.268 04- James Westmoreland &ndash; Buildbase BMW Motorrad &ndash; BMW S1000RR &ndash; + 13.964 05- PJ Jacobsen &ndash; Tyco Suzuki by TAS &ndash; Suzuki GSX-R 1000 &ndash; + 18.343 06- Jon Kirkham &ndash; Buildbase BMW Motorrad &ndash; BMW S1000RR &ndash; + 20.469 07- Dan Linfoot &ndash; Lloyds British GBmoto Racing &ndash; Honda CBR 1000RR &ndash; + 24.515 08- Keith Farmer &ndash; Rapid Solicitors Kawasaki &ndash; Kawasaki ZX-10R &ndash; + 25.427 09- Howie Mainwaring &ndash; MH Kawasaki &ndash; Kawasaki ZX-10R &ndash; + 25.528 10- Michael Rutter &ndash; Bathams Honda &ndash; Honda CBR 1000RR &ndash; + 26.176 11- Jakub Smrz &ndash; Padgett&rsquo;s Honda &ndash; Honda CBR 1000RR &ndash; + 26.410 12- Lee Costello &ndash; Halsall Racing &ndash; Kawasaki ZX-10R &ndash; + 28.531 13- Peter Hickman &ndash; Lloyds British GBmoto Racing &ndash; Honda CBR 1000RR &ndash; + 31.114 14- Josh Waters &ndash; Milwaukee Yamaha &ndash; Yamaha YZF R1 &ndash; + 31.301 15- Karl Harris &ndash; PR Racing Kawasaki &ndash; Kawasaki ZX-10R &ndash; + 41.899 16- Martin Jessopp &ndash; Riders Motorcycles &ndash; BMW S1000RR &ndash; + 48.199 17- Aaron Zanotti &ndash; STEL Suzuki &ndash; Suzuki GSX-R 1000 &ndash; + 48.384 18- Jenny Tinmouth &ndash; Two Wheel Racing &ndash; Honda CBR 1000RR &ndash; + 1&rsquo;08.583      Brands Hatch GP, Classifica Gara 2    01- Shane Byrne &ndash; Rapid Solicitors Kawasaki &ndash; Kawasaki ZX-10R &ndash; 18 giri in 26&rsquo;59.507 02- James Ellison &ndash; Milwaukee Yamaha &ndash; Yamaha YZF R1 &ndash; + 0.191 03- Alex Lowes &ndash; Samsung Honda &ndash; Honda CBR 1000RR &ndash; + 0.289 04- Joshua Brookes &ndash; Tyco Suzuki by TAS &ndash; Suzuki GSX-R 1000 &ndash; + 2.815 05- Ryuichi Kiyonari &ndash; Samsung Honda &ndash; Honda CBR 1000RR &ndash; + 7.010 06- James Westmoreland &ndash; Buildbase BMW Motorrad &ndash; BMW S1000RR &ndash; + 8.044 07- Jon Kirkham &ndash; Buildbase BMW Motorrad &ndash; BMW S1000RR &ndash; + 10.201 08- PJ Jacobsen &ndash; Tyco Suzuki by TAS &ndash; Suzuki GSX-R 1000 &ndash; + 11.134 09- Dan Linfoot &ndash; Lloyds British GBmoto Racing &ndash; Honda CBR 1000RR &ndash; + 14.902 10- Keith Farmer &ndash; Rapid Solicitors Kawasaki &ndash; Kawasaki ZX-10R &ndash; + 15.513 11- Michael Rutter &ndash; Bathams Honda &ndash; Honda CBR 1000RR &ndash; + 17.658 12- Josh Waters &ndash; Milwaukee Yamaha &ndash; Yamaha YZF R1 &ndash; + 17.996 13- Peter Hickman &ndash; Lloyds British GBmoto Racing &ndash; Honda CBR 1000RR &ndash; + 24.004 14- Matteo Baiocco &ndash; Rapido Sport Racing &ndash; Ducati 1199 Panigale R &ndash; + 24.732 15- Martin Jessopp &ndash; Riders Motorcycles &ndash; BMW S1000RR &ndash; + 25.747 16- Aaron Zanotti &ndash; STEL Suzuki &ndash; Suzuki GSX-R 1000 &ndash; + 25.843 17- Jenny Tinmouth &ndash; Two Wheel Racing &ndash; Honda CBR 1000RR &ndash; + 42.499       Segui @motosprint    !function(d,s,id){var js,fjs=d.getElementsByTagName(s)[0];if(!d.getElementById(id)){js=d.createElement(s);js.id=id;js.src="//platform.twitter.com/widgets.js";fjs.parentNode.insertBefore(js,fjs);}}(document,"script","twitter-wjs");  

SBK inglese: Brookes e Byrne

  Seconda vittoria stagionale per Alex Lowes, che a Snetterton si &egrave; aggiudicato gara 1 del quinto round del BSB, il campionato inglese di Superbike. Si correva sul circuito di Snetterton.  Alex, che &egrave; fratello gemello del pilota del leader del mondiale Supersport Sam Lowes, &egrave; partito in pole, ma nelle seconda corsa &egrave; stato battuto dal campione in carica, Shane Byrne. In campionato l&rsquo;asso della KawasakiByrne resta leader, con 207 punti; alle sue spalle c&rsquo;&egrave; Lowes (Honda) a quota 175.      Josh Brookes, pilota di punta della Suzuki, &egrave; terzo in campionato, dopo due podi a Snetterton (secondo e terzo).  Non ha demeritato l&rsquo;unico italiano in gara, Matteo Baiocco. &laquo;Due gare concluse nella top ten: non &egrave; male ma so di poter fare anche di pi&ugrave;&raquo;: Baiocco che corre con la Ducati,    dopo i due decimi posti di Snetterton ha 24 punti in campionato.      Gara 1    1.   Alex Lowes (Samsung Honda)   2.  Josh Brookes (Tyco Suzuki) +1.984s  3.   Shane Byrne (Rapid Solicitors Kawasaki) +2.027s  4.   James Ellison (Milwaukee Yamaha) +2.523s   5.  Ryuichi Kiyonari (Samsung Honda) +6.009s   6.  James Westmoreland (Buildbase BMW) +20.065s   7.  Robbin Harms (Doodson Motorsport Honda) +20.349s   8.  Jakub Smrz (Padgetts Honda) +20.654s    9.  Josh Waters (Milwaukee Yamaha) +20.926s 10.    Matteo Baiocco (Rapido Sport Racing Ducati) +21.081s      Gara 2    Shane Byrne (Rapid Solicitors Kawasaki) Alex Lowes (Samsung Honda) +0.245s Josh Brookes (Tyco Suzuki) +7.018s Ryuichi Kiyonari (Samsung Honda) +7.868s James Westmoreland (Buildbase BMW) +8.587s Chris Walker (Quattro Plant Bournemouth Kawasaki) +12.961s Josh Waters (Milwaukee Yamaha) +18.218s Dan Linfoot (Lloyds British GBmoto Honda) +21.370s James Ellison (Milwaukee Yamaha) +21.483s Matteo Baiocco (Rapido Sport Racing Ducati) +22.775s      MCE Insurance British Superbike Championship standings after Snetterton:              Shane Byrne (Rapid Solicitors Kawasaki) 207          Alex Lowes (Samsung Honda) 175          Josh Brookes (Tyco Suzuki) 172          James Ellison (Milwaukee Yamaha) 160          Ryuichi Kiyonari (Samsung Honda) 83          Jon Kirkham (Buildbase BMW) 81        Segui @motosprint    !function(d,s,id){var js,fjs=d.getElementsByTagName(s)[0];if(!d.getElementById(id)){js=d.createElement(s);js.id=id;js.src="//platform.twitter.com/widgets.js";fjs.parentNode.insertBefore(js,fjs);}}(document,"script","twitter-wjs");  

BSB inglese: Lowes e Byrne vincono

  Non trova pace il Team Effenbert che lascia a casa il suo quarto pilota della stagione. Dopo Federico Sandi, Sylvain Guintoli e Jakub Smrz, &egrave; il turno del francese Maxime Berger.  Il francese &egrave; stato liquidato, come per gli altri piloti, per mancanza di risultati (Smrz e Guintoli hanno anche vinto delle gare quest'anno) e per meglio non definiti accordi contrattuali saltati.  Con il quarto pilota lasciato andare in una sola stagione, il Team Effenbert non sta dimostrando di aver iniziato con il piede giusto la sua avventura nella Superbike di quest'anno.  A difendere i colori della squadra sono rimasti Lorenzo Lanzi (preso al posto di Smrz dal Round del Nurburgring) e il canadese Brett McCormick.

E quattro! Dopo Sandi, Guintoli e Smrz &egrave; il turno del francese

SBK: Effenbert lascia a piedi Berger

  Italiani protagonisti del primo turno di prove libere in Germania per la Superbike. In testa ci sono due romani, il giovane Davide Giugliano (Ducati) e l'esperto Max Biaggi (Aprilia), rispettivamente primo e secondo.  Il pilota della Ducati ha fatto segnare un bel 1.56.395, mentre il Corsaro dell'Aprilia &egrave; li vicino a poco pi&ugrave; di due decimi di secondo. Terzo tempo per il leader della classifica iridata, Marco Melandri con la BMW, mentre si rivede davanti sin dalle prime prove anche Jonathan Rea. L'inglese, che arriva direttamente dai test della MotoGP che si sono tenuti ad Aragon, ha ripreso in mano la sua CBR1000RR con nuovi riferimenti nella testa.  Quinto il pilota della Kawasaki Tom Sykes, poi Sylvain Guintoli (Ducati) in sesta posizione. Solo settimo Carlos Checa (Ducati), che si mette dietro i due Leon della Superbike, Camier e Haslam.  Chiude i primi dieci Eugene Laverty (Aprilia), mentre Michel Fabrizio (BMW) &egrave; 11&deg; davanti a Chaz Davies (Aprilia) e a Lorenzo Zanetti (Ducati) che &egrave; 13&deg;. Ayrton Badovini (BMW) &egrave; 14&deg; davanti a Maxime Berger (Ducati) e a Loris Baz (Kawasaki). Solo 17&deg; Niccol&ograve; Canepa (Ducati), mentre Lorenzo Lanzi rientrato nella SBK come sostituto di Jakub Smrz nel Team Liberty &egrave; 20&deg;.  Ecco i tempi delle libere della SBK al Nurburgring: 1. Davide Giugliano (Althea Racing) Ducati 1098R 1'56.395 2. Max Biaggi (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 1'56.528 3. Marco Melandri (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 1'56.601 4. Jonathan Rea (Honda World Superbike Team) Honda CBR1000RR 1'56.680 5. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 1'56.868 6. Sylvain Guintoli (PATA Racing Team) Ducati 1098R 1'57.010 7. Carlos Checa (Althea Racing) Ducati 1098R 1'57.169 8. Leon Camier (FIXI Crescent Suzuki) Suzuki GSX-R1000 1'57.259 9. Leon Haslam (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 1'57.354 10. Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 1'57.459 11. Michel Fabrizio (BMW Motorrad Italia GoldBet) BMW S1000 RR 1'57.550 12. Chaz Davies (ParkinGO MTC Racing) Aprilia RSV4 Factory 1'57.642 13. Lorenzo Zanetti (PATA Racing Team) Ducati 1098R 1'57.845 14. Ayrton Badovini (BMW Motorrad Italia GoldBet) BMW S1000 RR 1'58.088 15. Maxime Berger (Team Effenbert Liberty Racing) Ducati 1098R 1'58.104 16. Loris Baz (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 1'58.128 17. Niccol&ograve; Canepa (Red Devils Roma) Ducati 1098R 1'58.268 18. John Hopkins (FIXI Crescent Suzuki) Suzuki GSX-R1000 1'58.758 19. David Salom (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 1'59.230 20. Lorenzo Lanzi (Liberty Racing Team Effenbert) Ducati 1098R 1'59.636 21. Hiroshi Aoyama (Honda World Superbike Team) Honda CBR1000RR 1'59.758 22. Alexander Lundh (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 2'00.937 23. Norino Brignola (Grillini Progea Superbike Team) BMW S1000 RR 2'01.227 24. Brett McCormick (Team Effenbert Liberty Racing) Ducati 1098R 2'01.469

Romani alla riscossa anche con Biaggi che &egrave; secondo, poi Melandri

SBK: Giugliano parte con il piede giusto

  &nbsp;Il team Liberty Racing torna al mondiale Superbike con tre piloti, dopo aver saltato il round Russia sia per motivi economici, sia per riorganizzarsi in preparazione della stagione 2013.  Al N&uuml;rburgring correranno il ceco Jakub Smrz (nella foto sotto), terzo in gara 2 a Silverstone e autore della pole position a Indianapolis e in Gran Bretagna, il francese Maxime Berger e il rientrante Brett McCormick (nella foto sopra). Il canadese, vittima di un brutto infortunio ad Assen, era gi&agrave; tornato in pista a Silverstone per verificare sue condizioni e ora si &egrave; ripreso completamente, dopo un mese di allenamento con la bicicletta.

&nbsp;&nbsp;Al N&uuml;rburgring con tre piloti

Il team Liberty torna in pista

  Meteo ancora pi&ugrave; inclemente per la Superbike nella seconda manche di Silverstone, che &egrave; stata fermata dalla bandiera rossa per la troppa acqua sull'asfalto, colpevole di molte cadute.  Con un cielo sempre pi&ugrave; nero i protagonisti hanno visto ancora una volta ritardare la loro partenza per permettere ai meccanici le regolazioni necessarie per l'arrivo della tempesta "olimpica".  Tra i protagonisti, Tom Sykes, dopo il giro di allineamento, decideva di tornare nella pit lane per una ulteriore regolazione della forcella della sua Kawasaki, ma questo lo costringeva a scattare dopo il gruppo.  La gara &egrave; stata vinta da Sylvain Guintoli che ha amministrato una gara perfetta in sella alla Duvati 1198 del Team Pata. Il francese che &egrave; stato scaricato dal team Effembert a Brno, ha messo a segno un'altra vittoria dopo quella di Assen con la sua vecchia squadra. Alle spalle di Guintoli, fino a circa 7 giri dalla fine c'era anche Jakub Smrz, ma una scivolata lo ha fatto desistere dall'attacco all'ex compagno di squadra. Il ceco ha poi chiuso terzo alle spalle anche di Loris Baz.  Il diciannovenne francese, dopo la vittoria in Gara1, sta dimostrando di usare al meglio la Kawasaki gemella a quella di Sykes. L'inglese in questa manche ha chiuso 12&deg;, purtroppo, rallentato dalla partenza dai box.  Il migliore tra gli italiani in questa Gara2 &egrave; stato Marco Melandri, il migliore tra i nostri a guidare sull'asfalto saponetta di Silverstone, che ha chiuso in ottava posizione. Solo 11&deg; Max Biaggi, mentre 13&deg; ha chiuso Michel Fabrizio, che in Gara1 era salito sul secondo gradino del podio. Male Badovini, che &egrave; caduto tradito dallo scarso grip della pista inglese, stessa sorte per Davide Giugliano, che stava facendo una bella gara.  Ecco com'&egrave; andata in Gara2 a Silverstone per la SBK:  &nbsp;  1. Sylvain Guintoli (PATA&nbsp;Racing&nbsp;Team) Ducati 1098R 19'42.051  2. Loris Baz (Kawasaki&nbsp;Racing&nbsp;Team) Kawasaki ZX-10R 19'42.932  3. Jakub Smrz (Liberty&nbsp;Racing&nbsp;Team&nbsp;Effenbert) Ducati 1098R 19'43.722  4. Eugene Laverty (Aprilia&nbsp;Racing&nbsp;Team) Aprilia RSV4 Factory 20'01.096  5. Maxime Berger (Team&nbsp;Effenbert&nbsp;Liberty&nbsp;Racing) Ducati 1098R 20'04.167  6. Carlos Checa (Althea&nbsp;Racing) Ducati 1098R 20'05.787  7. Chaz Davies (ParkinGO&nbsp;MTC&nbsp;Racing) Aprilia RSV4 Factory 20'06.741  8. Marco Melandri (BMW&nbsp;Motorrad&nbsp;Motorsport) BMW S1000 RR 20'08.248  9. Jonathan Rea (Honda&nbsp;World&nbsp;Superbike&nbsp;Team) Honda CBR1000RR 20'08.912  10. John Hopkins (FIXI&nbsp;Crescent&nbsp;Suzuki) Suzuki GSX-R1000 20'09.245  11. Max Biaggi (Aprilia&nbsp;Racing&nbsp;Team) Aprilia RSV4 Factory 20'11.294  12. Tom Sykes (Kawasaki&nbsp;Racing&nbsp;Team) Kawasaki ZX-10R 20'12.379  13. Michel Fabrizio (BMW&nbsp;Motorrad&nbsp;Italia&nbsp;GoldBet) BMW S1000 RR 20'14.797  14. Hiroshi Aoyama (Honda&nbsp;World&nbsp;Superbike&nbsp;Team) Honda CBR1000RR 20'16.956  15. Niccol&ograve; Canepa (Red&nbsp;Devils&nbsp;Roma) Ducati 1098R 20'17.900  16. Lorenzo Zanetti (PATA&nbsp;Racing&nbsp;Team) Ducati 1098R 20'22.142  17. Leon Haslam (BMW&nbsp;Motorrad&nbsp;Motorsport) BMW S1000 RR 20'40.581  RT. Ayrton Badovini (BMW&nbsp;Motorrad&nbsp;Italia&nbsp;GoldBet) BMW S1000 RR 17'39.615  RT. Davide Giugliano (Althea&nbsp;Racing) Ducati 1098R 14'47.797  RT. Leon Camier (FIXI&nbsp;Crescent&nbsp;Suzuki) Suzuki GSX-R1000 12'32.929  RT. David Salom (Team&nbsp;Pedercini) Kawasaki ZX-10R 2'42.301  &nbsp;

Il francese si riscatta, Baz ancora protagonista

SBK UK: Gara2 a Guintoli

  I capricci del meteo di Silverstone hanno regalato la prima vittoria in carriera al francese della Kawasaki Loris Baz.  E' stata una prima manche molto travagliata quella che si &egrave; svolta a Silverstone, con la gara fermata per una caduta all'inizio e una serie di colpi di scena uno in fila all'altro. A scattare bene nella gara data per bagnata dalla direzione di gara &egrave; stato Sylvain Guintoli che portava la Ducati del Team Pata in testa, ma per poche curve.  Il transalpino, come Jakub Smrz, aveva optato per le gomme rain, ma al momento della partenza la pista non era completamente bagnata. Dopo poco Sykes, Checa e Halsam si presentavano davanti a Guintoli, costretto a difendersi mentre perdeva posizioni, mentre indietro, Max Biaggi e Eugene Laverty iniziavano una lotta fratricida.  Mentre Haslam prendeva la testa della gara Baz, Checa e Laverty si buttavano in tre in curva. La bella rimonta di Checa, poi, lo portava in testa alla corsa, mentre alle sue spalle succedeva un po' di tutto. Biaggi non riusciva a passare Baz, Haslam era in lotta con Sykes e nelle retrovie risalivano Fabrizio e Badovini. Verso la fine della gara, tornava la pioggia sul circuito britannico e tutti si sono dovuti ritarare.  Nelle battute finali sembrava Michel Fabrizio il possibile vincitore, ma nelle ultime curve a venire su bene e con decisione &egrave; stato Loris Baz, accompagnato, anche su Badovini da Jonathan Rea. Da segnalare la caduta di Max Biaggi a pochi giri dal termine, per il romano nessuna conseguenza.  Mentre Fabrizio cercava la vittoria, la pioggia continuava a scendere soprattutto nell'ultima parte della pista, favorendo Baz. Alle spalle del francese, dopo Fabrizio, Badovini vinceva il suo duello con Rea, ma perdeva il controllo della sua BMW, cadendo proprio davanti alle ruote del pilota della Honda, che non potendo evitare la S1000RR dell'italiano, finiva in terra anche lui, mentre le moto rimanevano sulla pista.  Ecco l'ordine di arrivo di Gara 1 a Silverstone:      1. Loris Baz (Kawasaki&nbsp;Racing&nbsp;Team) Kawasaki ZX-10R 40'46.128    2. Michel Fabrizio (BMW&nbsp;Motorrad&nbsp;Italia&nbsp;GoldBet) BMW S1000 RR 40'46.511    3. Ayrton Badovini (BMW&nbsp;Motorrad&nbsp;Italia&nbsp;GoldBet) BMW S1000 RR 40'46.587    4. Jonathan Rea (Honda&nbsp;World&nbsp;Superbike&nbsp;Team) Honda CBR1000RR 40'46.667    5. Carlos Checa (Althea&nbsp;Racing) Ducati 1098R 40'47.140    6. Leon Haslam (BMW&nbsp;Motorrad&nbsp;Motorsport) BMW S1000 RR 40'48.747    7. Marco Melandri (BMW&nbsp;Motorrad&nbsp;Motorsport) BMW S1000 RR 40'52.251    8. Tom Sykes (Kawasaki&nbsp;Racing&nbsp;Team) Kawasaki ZX-10R 40'55.298    9. Davide Giugliano (Althea&nbsp;Racing) Ducati 1098R 41'05.150    10. Eugene Laverty (Aprilia&nbsp;Racing&nbsp;Team) Aprilia RSV4 Factory 41'05.215    11. Maxime Berger (Team&nbsp;Effenbert&nbsp;Liberty&nbsp;Racing) Ducati 1098R 41'15.968    12. Lorenzo Zanetti (PATA&nbsp;Racing&nbsp;Team) Ducati 1098R 41'16.286    13. Hiroshi Aoyama (Honda&nbsp;World&nbsp;Superbike&nbsp;Team) Honda CBR1000RR 41'30.350    14. Chaz Davies (ParkinGO&nbsp;MTC&nbsp;Racing) Aprilia RSV4 Factory 42'06.515    15. David Salom (Team&nbsp;Pedercini) Kawasaki ZX-10R 42'28.826    16. Sylvain Guintoli (PATA&nbsp;Racing&nbsp;Team) Ducati 1098R 41'27.489    17. Jakub Smrz (Liberty&nbsp;Racing&nbsp;Team&nbsp;Effenbert) Ducati 1098R 41'53.544    RT. Max Biaggi (Aprilia&nbsp;Racing&nbsp;Team) Aprilia RSV4 Factory 38'23.341    RT. Leon Camier (FIXI&nbsp;Crescent&nbsp;Suzuki) Suzuki GSX-R1000 30'28.566    RT. Niccol&ograve; Canepa (Red&nbsp;Devils&nbsp;Roma) Ducati 1098R 31'11.647    RT. John Hopkins (FIXI&nbsp;Crescent&nbsp;Suzuki) Suzuki GSX-R1000 21'57.027    NS. Norino Brignola (Grillini&nbsp;Progea&nbsp;Superbike&nbsp;Team) BMW S1000 RR     NS. David Johnson (Team&nbsp;Pedercini) Kawasaki ZX-10R     &nbsp;

Gara1 mozzafiato con brivido finale, Fabrizio sul podio

SBK UK: La prima di Baz

L'inglese Tom Sykes, dopo aver mancato per questa occasione la Superpole, si &egrave; rifattoquesta mattina nel warm up.&nbsp;Il pilota della Kawasaki ha fatto segnare il miglior tempo nel turno di prove pre gara in 2.05.605, mettendosi alle spalle il campione del mondo in carica Carlos Checa (Ducati) e Max Biaggi (Aprilia).Quinto tempo per Marco Melandri (BMW) alle spalle del pilota di casa Leon Camier (Suzuki) e davanti al compagno di squadra Leon Haslam. Hopkins &egrave; settimo, mentre il poleman Jakub Smrz (Ducati) &egrave; 11&deg;. Michel Fabrizio (BMW) &egrave; in 12a posizione, poi Baz, Rea e Badovini con il 15&deg; tempo.Ecco tutti i tempi del warm up della SBK a Silverstone:&nbsp;1.&nbsp;Tom Sykes (Kawasaki&nbsp;Racing&nbsp;Team) Kawasaki ZX-10R 2'05.6052.&nbsp;Carlos Checa (Althea&nbsp;Racing) Ducati 1098R 2'05.7413.&nbsp;Max Biaggi (Aprilia&nbsp;Racing&nbsp;Team) Aprilia RSV4 Factory 2'05.9134.&nbsp;Leon Camier (FIXI&nbsp;Crescent&nbsp;Suzuki) Suzuki GSX-R1000 2'05.9875.&nbsp;Marco Melandri (BMW&nbsp;Motorrad&nbsp;Motorsport) BMW S1000 RR 2'06.1186.&nbsp;Leon Haslam (BMW&nbsp;Motorrad&nbsp;Motorsport) BMW S1000 RR 2'06.1407.&nbsp;John Hopkins (FIXI&nbsp;Crescent&nbsp;Suzuki) Suzuki GSX-R1000 2'06.1728.&nbsp;Eugene Laverty (Aprilia&nbsp;Racing&nbsp;Team) Aprilia RSV4 Factory 2'06.1929.&nbsp;Chaz Davies (ParkinGO&nbsp;MTC&nbsp;Racing) Aprilia RSV4 Factory 2'06.27710.&nbsp;Sylvain Guintoli (PATA&nbsp;Racing&nbsp;Team) Ducati 1098R 2'06.31711.&nbsp;Jakub Smrz (Liberty&nbsp;Racing&nbsp;Team&nbsp;Effenbert) Ducati 1098R 2'06.36612.&nbsp;Michel Fabrizio (BMW&nbsp;Motorrad&nbsp;Italia&nbsp;GoldBet) BMW S1000 RR 2'06.44513.&nbsp;Loris Baz (Kawasaki&nbsp;Racing&nbsp;Team) Kawasaki ZX-10R 2'06.47014.&nbsp;Jonathan Rea (Honda&nbsp;World&nbsp;Superbike&nbsp;Team) Honda CBR1000RR 2'06.58615.&nbsp;Ayrton Badovini (BMW&nbsp;Motorrad&nbsp;Italia&nbsp;GoldBet) BMW S1000 RR 2'06.60516.&nbsp;Lorenzo Zanetti (PATA&nbsp;Racing&nbsp;Team) Ducati 1098R 2'06.66917.&nbsp;Davide Giugliano (Althea&nbsp;Racing) Ducati 1098R 2'06.84018.&nbsp;Maxime Berger (Team&nbsp;Effenbert&nbsp;Liberty&nbsp;Racing) Ducati 1098R 2'06.98819.&nbsp;Hiroshi Aoyama (Honda&nbsp;World&nbsp;Superbike&nbsp;Team) Honda CBR1000RR 2'07.09820.&nbsp;David Salom (Team&nbsp;Pedercini) Kawasaki ZX-10R 2'07.41521.&nbsp;Niccol&ograve; Canepa (Red&nbsp;Devils&nbsp;Roma) Ducati 1098R 2'08.17622.&nbsp;David Johnson (Team&nbsp;Pedercini) Kawasaki ZX-10R 2'09.81923.&nbsp;Norino Brignola (Grillini&nbsp;Progea&nbsp;Superbike&nbsp;Team) BMW S1000 RR 2'12.032&nbsp;

SBK UK: Sykes si impone nel warm up

  Era pronto a spegnare le candeline con il sorriso Leon Camier, convinto di avere in tasca la Superpole in casa e invece sotto alla bandiera a scacchi, Jakub Smrz gli ha sottratto il primato.  Il pilota ceco si &egrave; aggiudicato la Superpole a Silverstone con il tempo 2.20.810, solo 36 millesimi pi&ugrave; veloce del tempo fatto poco prima da Camier con la Suzuki. Terzo tempo per il francese Guitoli che porta in alto la Ducati del Team Pata, mentre Haslam ha tolto a Davide Giugliano, quinto, la prima fila.  Sotto il cielo inglese particolarmente capriccioso, i piloti della Superbike hanno dovuto faticare non poco per interpretare la pista, bagnata a tratti e asciutta in altri. Una situazione che ha messo in luce le qualit&agrave; di alcuni protagonisti, mentre ne hanno fatto decisamente le spese alcuni altri. Tra questi c'&egrave; Carlos Checa, che &egrave; caduto nella seconda parte della Superpole.  Non solo, Loris Baz, con la Kawasaki, ha perso la moto all'ingresso della parte vecchia del circuito, mentre Max Biaggi &egrave; stato l'emblema del tracollo Aprilia. Le moto di Noale non hanno passato il primo turno della Superpole, con il romano migliore del gruppo, con l'11&deg; tempo, mentre Laverty &egrave; solo 14&deg; e Davies 16&deg;.  Tra i migliori di questa Superpole, non c'&egrave; stavolta Tom Sykes, che ha chiuso con l'ottavo tempo, mentre Marco Melandri si &egrave; difeso dal chattering e dalle condizioni difficili finendo con il sesto crono.  Ecco i tempi definitivi delle qualifiche Superbike a Silverstone:      1. Jakub Smrz (Liberty&nbsp;Racing&nbsp;Team&nbsp;Effenbert) Ducati 1098R 2'20.810    2. Leon Camier (FIXI&nbsp;Crescent&nbsp;Suzuki) Suzuki GSX-R1000 2'20.846    3. Sylvain Guintoli (PATA&nbsp;Racing&nbsp;Team) Ducati 1098R 2'21.385    4. Leon Haslam (BMW&nbsp;Motorrad&nbsp;Motorsport) BMW S1000 RR 2'21.613    5. Davide Giugliano (Althea&nbsp;Racing) Ducati 1098R 2'21.951    6. Marco Melandri (BMW&nbsp;Motorrad&nbsp;Motorsport) BMW S1000 RR 2'21.960    7. Carlos Checa (Althea&nbsp;Racing) Ducati 1098R 2'23.356    8. Tom Sykes (Kawasaki&nbsp;Racing&nbsp;Team) Kawasaki ZX-10R 2'24.025    9. Loris Baz (Kawasaki&nbsp;Racing&nbsp;Team) Kawasaki ZX-10R 2'23.777    10. Jonathan Rea (Honda&nbsp;World&nbsp;Superbike&nbsp;Team) Honda CBR1000RR 2'23.889    11. Max Biaggi (Aprilia&nbsp;Racing&nbsp;Team) Aprilia RSV4 Factory 2'24.176    12. John Hopkins (FIXI&nbsp;Crescent&nbsp;Suzuki) Suzuki GSX-R1000 2'24.274    13. Maxime Berger (Team&nbsp;Effenbert&nbsp;Liberty&nbsp;Racing) Ducati 1098R 2'24.294    14. Eugene Laverty (Aprilia&nbsp;Racing&nbsp;Team) Aprilia RSV4 Factory 2'25.260    15. Michel Fabrizio (BMW&nbsp;Motorrad&nbsp;Italia&nbsp;GoldBet) BMW S1000 RR 2'26.137    16. Chaz Davies (ParkinGO&nbsp;MTC&nbsp;Racing) Aprilia RSV4 Factory 2'26.360    17. Niccol&ograve; Canepa (Red&nbsp;Devils&nbsp;Roma) Ducati 1098R 2'06.795    18. Ayrton Badovini (BMW&nbsp;Motorrad&nbsp;Italia&nbsp;GoldBet) BMW S1000 RR 2'06.803    19. Lorenzo Zanetti (PATA&nbsp;Racing&nbsp;Team) Ducati 1098R 2'06.869    20. Hiroshi Aoyama (Honda&nbsp;World&nbsp;Superbike&nbsp;Team) Honda CBR1000RR 2'06.921    21. David Salom (Team&nbsp;Pedercini) Kawasaki ZX-10R 2'08.069    22. David Johnson (Team&nbsp;Pedercini) Kawasaki ZX-10R 2'09.762    23. Norino Brignola (Grillini&nbsp;Progea&nbsp;Superbike&nbsp;Team) BMW S1000 RR 2'10.912    24. Brett McCormick (Liberty&nbsp;Racing&nbsp;Team&nbsp;Effenbert) Ducati 1098R 2'13.730  

Giugliano quinto, disastro Aprilia, Biaggi &egrave; 11&deg;

213 risultati per 'Jakub Smrz'